Che relazione esiste tra coscienza e linguaggio? Il tema ha stimolato riflessioni e ricerche in diverse discipline – dalla filosofia all'antropologia e alle scienze cognitive – ed è stato esplorato da svariate angolazioni. Nelle pagine di questo libro la prospettiva linguistica è centrale e offre una lente d'ingrandimento per l'osservazione delle principali manifestazioni linguistiche della soggettività, rappresentate dai pronomi personali e dalle marche di persona sul verbo.
Ricorrendo a numerosi esempi, il volume intende dunque indagare il complesso e affascinante rapporto tra la consapevolezza di sé, propria dell'essere umano, e il linguaggio, prendendo in considerazione prima il contesto indoeuropeo e poi, per confronto, quello estremo orientale, giapponese in particolare.
Tuttavia non bisogna dimenticare che l'uomo è innanzitutto animale parlante e anche dialogante. L'io del locutore presuppone la presenza di un tu, le due persone del discorso: non un individuo isolato, ma due individui, o condividui, in dialogo.
Ricorrendo a numerosi esempi, il volume intende dunque indagare il complesso e affascinante rapporto tra la consapevolezza di sé, propria dell'essere umano, e il linguaggio, prendendo in considerazione prima il contesto indoeuropeo e poi, per confronto, quello estremo orientale, giapponese in particolare.
Tuttavia non bisogna dimenticare che l'uomo è innanzitutto animale parlante e anche dialogante. L'io del locutore presuppone la presenza di un tu, le due persone del discorso: non un individuo isolato, ma due individui, o condividui, in dialogo.